DISTURBI INTESTINALI

QUANTE VOLTE TI ACCADE DI AVVERTIRE FORTI DOLORI E NON COMPRENDI L'ORIGINE?

QUANTE VOLTE, DOPO MANGIATO, AVVERTI PESANTEZZA E FORTI BRUCIORI ALLO STOMACO?

NON SOTTOVALUTARE MAI I SINTOMI, CONFRONTANTI CON IL MEDICO CURANTE, INDIVIDUA IL TEST GIUSTO.

A TUTTO IL RESTO CI PENSIAMO NOI.

MAL ASSORBIMENTO DEL LATTOSIO

I sintomi principali sono causati dall'intensa fermentazione e produzione di gas che il lattosio, non digerito e metabolizzato dala microflora, produce a livello del colon. I sintomi si manifestano 1-2 ore dopo il pasto contenente latte o suoi derivati sono principalmente:

- gonfiore intestinale con presenza di gas (flatulenza)
- dolori addominali
- diarrea
Il gas prodotto dalla fermentazione causa flatulenza e gonfiore nelle pareti intestinali, questa distensione del colon produce dolore, a volte intenso e crampi forme.
Il lattosio non digerito attira per osmosi acqua dal nostro organismo nel lume intestinale, provocando diarrea acida.
Questa sintomatologia è differente fra paziente e paziente con manifestazioni di varia intensità a seconda del grado di carenza dell'enzima intestinale lattasi. Il test eseguibile per individuare tale deficit è il breath test al lattosio

BREATH TEST AL LATTOSIO

Il Breath Test, termine anglosassone traducibile in Test del respiro, rappresenta un prezioso ausilio nella diagnosi di intolleranza al lattosio. Durante il test Le verranno somministrati 20 grammi di lattosio, corrispondenti a circa 400-500 ml di latte. A distanza di 30-60-90-120-150-180-210-240 le verrà richiesto di espirare in una apposita sacca monouso. 2 ore prima e durante l’esecuzione dell’esame non potrà consumare alcun cibo (compresi chewing-gum e caramelle), fumare e dovrà restare a riposo. Al termine dell’indagine potrà riprendere l’alimentazione usuale ed attendere alle sue normali occupazioni.

Il personale del Laboratorio resterà a sua disposizione per registrare eventuali sintomi insorti durante l’esecuzione test.

Il breath test perde valore diagnostico (soggetti possono risultare falsamente negativi al test quindi apparire sani nonostante siano effettivamente intolleranti al lattosio) in presenza di una flora intestinale compromessa dall'uso di antibiotici o dall'abuso di lassativi e clisteri, in presenza di diarrea importante e di patologie intestinali acute, come salmonellosi e gastro-enteriti vitali, o dall'assunzione recente di prodotti alimentari che possono contenere lattosio. Per questo motivo risulta particolarmente importante la fase preparativa al test.


HELICOBACTER PYLORI

L’Helicobacter pylori è un batterio Gram negativo spiraliforme che colonizza la mucosa gastrica potendo causare gastrite cronica e ulcera gastro-duodenale. E’ anche considerato un fattore di rischio per lo sviluppo del cancro gastrico e del linfoma gastrico.
La trasmissione di Helicobacter avviene per via oro-fecale , anche attraverso cibi o acqua, o oro-orale. Tra i fattori che favoriscono l’attecchimento del battere alla mucosa gastrica vanno ricordati l’attività ureasica, la motilità e la produzione di fattori che modificano la secrezione gastrica (ipersecretività gastrica).
Si ipotizzano altre possibili patologie associate all’infezione da Helicobacter: coronaropatie, orticaria e anemia perniciosa.
I fattori tossici per la mucosa gastrica si possono dividere in fattori d’azione diretta (citotossici) codificati dal gene vacA e fattori indiretti codificati dal gene cagA. I ceppi cagA positivi sono quelli maggiormente associati a rischio di sviluppare ulcera gastroduodenale, gastrite cronica e cancro gastrico. La ricerca può essere effettuata attraverso il Breath Test Urea e la ricerca degli antigeni.

UREA BREATH TEST

L’Urea Breath-test (test del respiro) sfrutta la capacità del batterio di scindere l’urea. Somministrando una soluzione contenente urea marcata con un isotopo del carbonio (C13) questa viene scissa dall’ureasi nello stomaco con conseguente produzione di CO2 marcata che si ritrova dopo mezz’ora nell’espirato.

RICERCA ANTIGENI

La ricerca degli antigeni batterici Helicobacter pylori nelle feci rappresenta un valido strumento per la diagnosi di infezione. L’indagine, non invasiva è particolarmente indicata in pazienti pediatrici, nelle persone anziane e nei soggetti gastroresecati. Risultati positivi indicano la presenza dell’antigene batterico nelle feci. Risultati negativi indicano l'assenza di antigene rilevabile, ma non esclude la possibilità di infezione da Helicobacter pylori. Il test riveste particolare interesse nel monitoraggio della terapia dato che può essere eseguito già dopo 3 settimane dalla fine dell’assunzione di farmaci. Tuttavia risultati falsamente negativi possono essere ottenuti se il trattamento con antimicrobici o inibitori della pompa protonica non è stato sospeso da almeno 2 settimane. 



TEST DI DIAGNOSI DEI DISORDINI INTESTINALI (CALPROTECTINA)

Il dolore addominale, il classico mal di pancia, è uno dei problemi più frequenti riscontrabili nei soggetti che soffrono di disturbi dell'apparato digerente.

Il test della calprotectina fecale è un esame affidabile, ripetibile ed eseguibile su un campione di feci. Tale test ha assunto un ruolo di prima scelta nello screening delle patologie addominali: essa è una proteina presente nelle cellule dell'infiammazione.

Durante il processo infiammatorio si ha il rilascio della calprotectina a livello della mucosa intestinale. In seguito al rilascio si lega a ioni di calcio diventando resistente all'attacco metabolico dei batteri e degli enzimi intestinali. Per questo viene eliminata tramite le feci intatta e, come tale, può essere quantificata e misurata tramite il test nel nostro laboratorio.

In conclusione, questo test semplice, è principalmente indicato nella diagnosi dei disordini dell'apparato digerente, nel monitoraggio della malattia intestinale cronica, nella rettocolite ulcerosa e nel morbo di Crohn.